Come si scrive una newsletter che faccia innamorare

Contenuti e tecniche per la scrittura di newsletter di successo

La newsletter è un mezzo potente, discreto (se usato bene) e divertente per mantenere il legame con il nostro pubblico vivo e vivace.

Potente perché arriva dritta, senza fare altri giri, nella casella di posta di chi ha acconsentito a darci il suo indirizzo mail, discreta perché può essere letta quando il destinatario preferisce (anche mai, in realtà) e infine divertente perché se scritta con brio, suscita curiosità, fa capire chi siamo, informa e vende qualche cosa, per la quale è stato manifestato interesse.

Anche le newsletter che arrivano tutti i giorni, se si sceglie di riceverle, sono un momento di informazione, distrazione, divertimento, riflessione e emozione. E no, non stufano, se sono scritte bene e mantengono la parola data agli iscritti all’inizio dell’avventura e se rispettano:

i contenuti promessi

la cadenza dichiarata (in meno può capitare, in più è meglio comunicarlo)

le offerte che devono essere di chi invia la newsletter e non di altri per i quali i lettori non hanno espresso l’intenzione (né il piacere) di ricevere notizie.

Scrive e mandare una newsletter è sicuramente un impegno, ma come ogni altra azione che compiamo per far crescere il nostro business può essere organizzata e programmata con anticipo, per non arrivare all’ultimo e senza idee, alla data dell’invio.

Questa guida gratuita ti aiuterà a trovare un senso e un modo per creare e inviare la tua newsletter.

Iniziamo dall’obiettivo

Come per tutto quello che riguarda il nostro business, prima di partire a fare un’azione, utilizzare uno strumento, dobbiamo chiarire quale obiettivo vogliamo ottenere.
Svariati possono essere gli obiettivi per mandare una newsletter, vediamo qualche esempio:

avere un rapporto confidenziale con gli iscritti per raccontare cose che su altri canali non diciamo

fare informazione tecnica e approfondita, attraverso link, fonti, dati

commentare dei fatti esprimendo la propria opinione

ispirare con suggerimenti di viaggi, letture, musica, cibo, arredamento, curiosità

anticipare una narrazione che verrà poi veicolata con un altro mezzo

lanciare e vendere un servizio, comunicare promozioni

Questi obiettivi vengono raggiunti attraverso:

la scrittura, fra poco vediamo come

l’invio costante, grazie a un calendario e a una programmazione

Scrittura, coerenza e struttura

Scrivere una newsletter può sembrare una fatica titanica e come tutte le fatiche può essere alleviata seguendo qualche accorgimento.

Prima di iniziare a scrivere è utile:

creare una scaletta degli argomenti

pensare a un’apertura e a una chiusura

recuperare i link e le citazioni che si vogliono includere

stabilire le parole chiave che faranno da filo conduttore nel testo.

Subito dopo, sempre con la penna ancora in mano a mezz’aria, è necessario scegliere il tono di voce che vogliamo utilizzare per colloquiare con i nostri iscritti.
Le parole a cui affidiamo i nostri pensieri devono esprimere la nostra identità, i lettori devono riconoscerci fin dalle prime battute.
La newsletter, quale che sia il suo obiettivo, deve esprimere coerenza con il resto della nostra comunicazione, non deve far percepire uno strappo rispetto al sito, ai social e anche rispetto a chi siamo nella vita.
Le parole che ci rappresentano non sono mai casuali, sta a noi metterle nell’ordine giusto.

Da una parte la coerenza dall’altra la struttura, che condurrà i lettori dove abbiamo deciso di portarli. Ecco gli ancoraggi fondamentali di una newsletter:

l’oggetto

il testo di anteprima, quello che si vede sotto l’oggetto in tutte, o quasi, le caselle di posta

il contenuto, suddiviso in paragrafi per dare respiro alla lettura

una foto, bella e “alleggerita” per viaggiare sul web e non rallentare l’apertura della newsletter

una call to action, per portare chi ci legge a compiere un’azione che desideriamo (comprare un servizio, iscriversi a un corso, chiedere maggiori informazioni)

un allegato, se si vuole regalare una risorsa, uno sconto

un link per poter inoltrare a qualcuno la nostra newsletter

un box per mettere in evidenza argomenti fuori dal testo principale

i dati del mittente

il link per chi si vuole dis-iscrivere, per dare la libertà di restare o andare, senza voler trattenere. Questo link è inoltre obbligatorio per legge.

Una volta creato il template (il formato iniziale) sarà semplice duplicarlo e adattarlo a ogni invio. Non sempre ci saranno link, allegati, foto; sarà sufficiente eliminare questi campi se non sono necessari.

Stabilire i tempi, dare il ritmo

Perché una newsletter funzioni non solo deve essere scritta bene, deve anche arrivare con regolarità.
Per questo è molto utile:

pianificare i contenuti e programmare in anticipo gli invii

promuovere la newsletter con costanza, se nessuno sa che esiste nessuno si iscriverà

ricordare che è in arrivo la newsletter per creare un’abitudine in chi la riceve

Un semplice file può essere di grande aiuto

Hai poco tempo e la tendenza a divagare? Un file, semplice altrimenti non funziona, può esserti di grande aiuto. Cosa scrivere in questo file? Pochi e fondamentali dati:

data di invio della newsletter

argomento principale

breve scaletta dei contenuti

tipologia di foto da caricare (se è prevista) così da non impazzire a cercarne una all’ultimo momento

promozioni, se sono previste

eventuali allegati, risorse gratuite, file da scaricare

Giocare d’anticipo è sempre una buona mossa e per farlo, un file è lo strumento più semplice e comodo da consultare. Può essere caricato su Google Drive in modo da poterlo consultare in ogni momento per aggiornarlo e integrarlo con nuovi spunti (l’ispirazione arriva quando vuole e non bussa alla porta).

Accorgimenti vari

Per scacciare anche l’ultima paura, quella che viene prima di schiacciare invio o programmare l’invio per una data precisa, possiamo ancora fare qualche controllo:

verificare l’anteprima e inviare un test

controllare che tutti i link funzionino

mettere un link che permetta la lettura da browser

controllare la visualizzazione da mobile

E infine, per non rendere vano questo magnifico lavoro, ricordiamoci di:

fare cassa di risonanza sui social prima dell’invio

farsi trovare, rispondere sempre, incoraggiare (premiare) i feedback, dopo l’invio.

Molti sistemi di gestione newsletter permettono di re-inviare una newsletter ai contatti che non l’hanno aperta.
C’è chi lo fa e vede aumentare le statistiche di apertura e chi preferisce non ricorrere al secondo invio, per non infastidire i lettori.
Qui non c’è una regola, bisogna però tener conto che a volte le nostre comunicazioni finiscono in spam, oppure vengono viste ma non aperte perché i lettori sono di super fretta, in totale buona fede. Un secondo invio potrebbe aiutare chi comunque vuole leggerci, ma si è perso il primo giro.

Creare un percorso di iscrizione lineare

È estremamente utile personalizzare i form di iscrizione per fornire a chi ci sceglie un percorso che sia:

facile, per compiere poche e semplici operazioni (ricordiamoci che molti si iscrivono da cellulare e tablet)

personalizzato, attraverso una mail di conferma e una di benvenuto

gradevole, grazie alle nostre parole e alla nostra impostazione grafica (coerenti con il resto della nostra comunicazione)

utile, se regaliamo qualcosa per ringraziare dell’iscrizione appena avvenuta

Fuori onda

Una volta inviata la newsletter siamo a tre quarti del nostro cammino. L’ultimo quarto deve farci capire se la nostra palla è andata in buca, ovvero dovremo:

controllare i dati, di apertura, di click sui link

tenere le liste degli iscritti pulite, per non alterare le statistiche e per non pagare dei piani tariffari più alti perché si hanno degli iscritti inattivi.

Con queste dritte mandare una newsletter diventa un flusso scorrevole di lavoro, si armonizza con il resto della nostra comunicazione, si trasforma in un appuntamento piacevole per chi la scrive e per chi la riceve.
Puoi scaricare e conservare tutti questi consigli a questo link:

Scrivimi

Ti rispondo via mail, sempre e al massimo entro un giorno.

Se quello che mi chiedi è già a fuoco, fissiamo una call di approfondimento per poterti poi mandare un preventivo personalizzato.

Se invece ho bisogno di maggiori dettagli e di qualche chiarimento te lo indico via mail. Una volta che abbiamo capito cosa possiamo fare insieme, procediamo.

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